Il dialogo interiore di Jocelyne Ramniceanu

  • 2014

26 dicembre 2013

Quando trascorriamo un lungo periodo di tempo senza parlare con un'altra persona, possiamo renderci conto che abbiamo dialoghi molto intensi con noi stessi. Questi dialoghi esistono e sono presenti continuamente, ma non sempre ci rendiamo conto della loro presenza e grandezza.

Quando ho partecipato a un corso di meditazione Vipassana diversi anni fa, sono rimasto in silenzio per 10 giorni, senza parlare con nessuno dei partecipanti, faceva parte delle regole. In quei giorni il mio dialogo interno non si fermava per un secondo e sembrava che stavo usando gli altoparlanti. È stata una feroce lotta tra due avversari, uno per rimanere e completare il percorso come concordato e l'altro per lasciare immediatamente il posto, senza resistere per un altro momento. Riconobbi che entrambe le voci venivano da me, erano le mie convinzioni contraddittorie che cercavano un modo per raggiungere un accordo; che non è mai stato così, dal momento che c'era quella parte di me che ha vinto la battaglia e che doveva rimanere in rotta fino alla fine, ma l'altra parte non ha mai dato una svolta al braccio, si è solo accorta di notare che il desiderio di rimanere era più forte, quella parte di me esiste ancora e si manifesta in diversi modi creando resistenza.

Possiamo differenziare 3 tipi di dialoghi in noi stessi, quello in cui ciò che diciamo è positivo e aumenta la nostra vibrazione, quello di natura negativa, dove perpetuiamo le nostre convinzioni di non servire, di non essere buoni per qualcosa, di non essere in grado, di non essere meritevoli ecc. e infine quello che ascoltiamo raramente a meno che gli altri due non facciano silenzio, o non siano presenti, ed è il dialogo che procede da un luogo di chiarezza, da un luogo apparentemente esterno, è il dialogo che viene dal nostro Sé Superiore o come lo chiamano gli hawaiani, il nostro Aumakua.

Il dialogo interno negativo è il più comune ed è così potente che diventa un'abitudine, ma il dialogo positivo toglie anche alla possibilità di sentire, connettersi, di percepire i segnali della nostra guida interiore che non smette mai di inviarli ma camminiamo così distratti nei nostri discorsi, non ascoltiamo, non prestiamo attenzione.

Non si tratta di cambiare il nostro dialogo interno ma di metterlo a tacere, di ridurre il volume, di ricevere le informazioni che provengono da quel nostro, che dall'alto possono vedere il film completo e guidarci dentro Per quanto riguarda il miglior futuro possibile, la migliore decisione da prendere.

Nella misura in cui diciamo silenziosamente e inesorabilmente al nostro dibattito interno le parole Grazie e ti amo, questa rabbia diminuisce il suo volume per lasciare chiarezza nella nostra vita e ricevere le ispirazioni che tanto desideriamo.

Si tratta di mettere da parte le nostre menti e dare il permesso a ciò che è parte di noi che conosce le risposte migliori.

Quando smettiamo di vedere le circostanze come problemi e ci permettiamo di osservarle come sfide o opportunità, attiviamo quella parte di noi in cui la creatività e le ispirazioni ci danno le risposte migliori a tutte le nostre domande.

Ti amo

Jocelyne Ramniceanu

Il dialogo interiore

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