Breve nota sull'accompagnamento ai malati terminali di Maria Assumpci F brebregas

  • 2013

Poiché la società e il sistema medico ci hanno escluso dal processo della morte, è compito di ognuno vivere questa fase nel miglior modo possibile. E sfortunatamente, quando arriva il momento, siamo così sconcertati che non sappiamo cosa fare o come farlo. Ne abbiamo abbastanza con le nostre emozioni per rimanere concentrati ... Nel mio modo di autocoscienza è inclusa anche questa formazione, quindi la vita mi dà le esperienze da praticare, attraverso la famiglia e gli amici, o facendo volontariato negli ospedali.

Ecco perché, quando mi viene chiesto quale sia l'atteggiamento migliore da seguire quando qualcuno sta morendo, guardo una coppia o tre dei miei libri preferiti sull'argomento come "Diritto a morire in pace e dignità" di David Kessler, "Il libro tibetano della vita e della morte" di Sogyal Rinpoche, o "Il dolore e il dolore" di Elisabeth Kübler-Ross e D. Kessler, ed estraggo questa sintesi:

* Sii te stesso, naturale e rilassato perché lei (l'altra persona) può morire come ha vissuto, essendo se stessa.

* 1 persona che sta per morire ha bisogno soprattutto di essere mostrata come amore incondizionato possibile, libero da ogni aspettativa.

* Mettiti al suo posto. Immagina di essere sdraiato nel letto, morire, affrontare la morte. E chiediti seriamente:

-Che cosa avresti più bisogno?

Cosa mi piace di più?

Cosa voglio davvero dall'amico che è venuto a trovarmi?

Una possibile risposta sarebbe AMARE E ACCETTARE VERAMENTE

Una pratica altamente raccomandata da accompagnare quando le parole non sono più necessarie è quella di sedersi accanto al malato, guardarsi negli occhi, sincronizzare i respiri, accarezzare le mani e fare un leggero massaggio. Il contatto fisico in alcuni casi è molto grato.

La pratica ci mostra che a volte sembra che ti costerà andartene, allora vale la pena fare un addio dal vivo e con la voce: dagli il permesso di morire, assicuragli che andrai avanti dopo la sua morte, e non deve preoccuparsi per te. E se non riesci a dirlo ad alta voce, ripeti in silenzio ben focalizzato sul tuo cuore.

Non resta che assicurarsi che possa morire in silenzio e serenità . Ed è per questo che è anche consigliabile lasciarlo solo per un po ', di tanto in tanto, perché la presenza continua di familiari e amici rende difficile, in alcuni casi, andarsene. Quando si rimane soli con se stessi, è molto più facile seguire il processo naturale che tutta la vita richiede. La stessa forza che ci ha spinto a nascere ora ci spinge verso un altro transito.

E restiamo tutti in PACE.

Maria Assumpci F bregas i Anglada,

Libri citati

Novembre 2013

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